Commodore 64, mito degli anni '80

Beh il Commodore 64 ha avuto una longevità enorme!
Di giochi ne hanno fatti a milioni!
Ed erano quasi tutti bellissimi!
Giusto nell'ultimo periodo li facevano "tanto pe falli" quindi la grafica e la giocabilità lasciavano molto a desiderare...

...per chi non lo sapesse, il Commodore 64 è stato un personal computer (esatto... un computer non una console) che per molti è rimasto nel cuore.
Pensate che molti fan, continuano a programmare anche oggi dei videogiochi e partecipano addirittura a delle gare.
Un piccolo esempio:

https://youtu.be/pNwRqf_lj-E

...la grafica di questo gioco addirittura è stata fatta utilizzando i caratteri grafici già presenti sulla tastiera del C64.
Io direi che hanno fatto un ottimo lavoro!

Molto fico!

BOZO'S NIGHT OUT

Un piccolo ricordo di questo vecchio gioco per Commodore 64.
E' stato uno dei miei primi videogiochi... nel gioco viene impersonato un certo Bozo, che esce dal pub dove ha bevuto, e deve tornare sano a casa...

...durante il suo cammino, il nostro povero alcolista, troverà diversi pericoli... poliziotti che vogliono portarlo in prigione a fargli smaltire la sbornia, vecchiette che lo picchieranno col bastone, naziskin che lo picchieranno e basta, ragazze che lo prenderanno a tacchi sulla testa, per poi non parlare del giardino pieno zeppo di mostri!
Se Bozo riesce a tornare a casa con successo, beve altre cinque pinte la sera successiva al suo pub "Gibbo's Joint" e questo processo si ripete finché Bozo non raggiunge le 60 pinte.
Mano a mano che il gioco va avanti, diventa sempre più difficile controllare i movimenti di Bozo, anche perche più beve e più si muove storto (io da piccolo che non conoscevo l'inglese pensavo fosse un difetto di gioco!!!).
Arriverà al punto che a forza di bere, per le strade vedrà elefanti rosa...
Se Bozo non riesce a tornare a casa, perde da una a cinque pinte e il gioco ricomincia se Bozo finisce il suo stato di ubriachezza.

Una volta raggiunte le 60 pinte, il gioco termina... si ma termina in un letto d'ospedale! In quanto il nostro Bozo, verrà ricoverato per cirrosi epatica!

LOCO

Ecco qui il mio primo gioco!!! Ricordo ancora... ero a casa con un mio amico (Lorenzo), e stavamo giocando con i LEGO, a un certo punto entra mio padre a casa, e mi dice che mi ha fatto un regalone! Di li a poco entra il ragazzo del negozio di elettronica, con il Commodore 64 e una cassetta con un gioco (ma niente joystick GH!).
Il gioco in questione era LOCO!

Si tratta di dover pilotare un fantastico treno a vapore (o meglio una locomotiva).
Lo schermo è diviso in due parti. Quella sotto mostra i binari dall'alto, dei rettangoli blu con la scritta FUEL (dove potersi rifornire), e i nemici (aerei e dirigibili, che tenteranno di farci fuori con delle bombe, e carrelli, che cercheranno di colpirci).

In quella sopra, si vedono di profilo la locomotiva, gli eventuali nemici ed il paesaggio. Per difendersi, Loco ha due armi: gli sbuffi di vapore, che possono intercettare e distruggere gli aerei, i dirigibili e le loro bombe, ed i missili, che possono annientare i carrelli. Entrambe le armi sono in numero illimitato.
Se il carburante finisce non si perde subito una vita ma si rimane fermi ed è possibile difendersi ad oltranza dai nemici.
Passando al livello successivo i nemici diventano più numerosi e più veloci.
Una cosa mi sono sempre chiesto... ma che volevano tutti sti nemici da sta povera locomotiva???

Edited by Yotsuya Kennosuke - 8/12/2021, 23:32

MONTEZUMA'S REVENGE

Ed ecco qui un altro dei miei primi videogiochi! (Che tra l'altro se ben ricordo lo avevo nella stessa cassetta dì "Bozo's Night Out")
Questo ragazzi è un gioco d'avventura...

Il protagonista del videogioco, è un esploratore ispirato a Indiana Jones, (Ho scoperto solo pochi anni fa il suo vero nome... Panama Joe così si chiama infatti il gioco sulla ZX Spectrum), il quale deve raggiungere la sala del tesoro di Montezuma che si trova all'interno di una piramide sotterranea Azteca, cercando di evitare creature e trappole mortali.
Ogni stanza è formata da piattaforme e pareti in muratura, con scale, catene e pali disposti in verticale. Altre cose che troveremo sono nastri trasportatori, pozzi di fiamme, porte chiuse (che possono aprirsi solo trovando la giusta chiave), pavimenti e barriere a intermittenza. I nemici che incontreremo sono teschi rotolanti o saltellanti, ragni mobili e serpenti fermi. Scendendo più in profondità troveremo stanze buie dove è possibile vedere solo il protagonista e per poterle visualizzare completamente bisogna trovare una torcia, altrimenti...si va avanti a caso e buona fortuna!

I controlli di gioco si limitano a camminare, saltare e arrampicarsi su scale e corde, mentre le pertiche si possono usare solo per scendere. Il contatto con qualsiasi pericolo e le cadute da un'altezza eccessiva causano la perdita di una vita (identificata da un cappello).
Si possono raccogliere oggetti utili che vengono usati automaticamente all'occorrenza: chiavi (come ho detto prima), spade e torcia. Le chiavi permettono di aprire le porte del rispettivo colore, le spade permettono di eliminare teschi e ragni andandogli addosso, però spariscono dopo l'uso. Gli oggetti posseduti, massimo 5, vengono mostrati in un inventario in alto a sinistra. Altri tipi di oggetti hanno invece effetto immediato: gli amuleti (che sono così chiamati anche se a me sono sempre sempre sembrati martelli) bloccano temporaneamente tutti i nemici e i gioielli valgono punti.

In fondo alla fortezza si può raggiungere la sala del tesoro, piena di bonus, dopodiché si ricomincia da capo, a un maggior livello di difficoltà generale (in tutto sono 9). La forma dei sotterranei resta la stessa, ma i maggiori pericoli possono richiedere di fare percorsi diversi. A inizio partita si può scegliere il livello di partenza tra i primi tre.
Questo è sempre stato uno dei miei giochi preferiti, anche se nella versione che avevo io, entrando in determinate stanze, il gioco si bloccava... ho dovuto attendere che mio cugino trovasse la versione da edicola (chiamata PREDATORE), per poter continuare il gioco!

A volte mi perdo nei ricordi di quegli anni in cui il Commodore segnava la mia vita. Sì, ero un pò solitario, spesso passavo le giornate a casa, ma è anche vero che c'era ancora mia nonna, la situazione familiare era diversa. E poi c'era il classico incontro di Natale quando, salito in camera di mio cugino, giocavamo a moltissimi giochi.
Non avevo ancora conosciuto il mondo per quello che sarebbe successo 5 anni dopo appena, ma attenderei ancora quegli anni interminabili pur di rivivere quei momenti di un'adolescenza ormai perduta.