| In un modo o l'altro senti ancora parlare di loro, sempre allo stesso modo, sempre per le stesse idiozie, sempre per gli stessi difetti... Alcuni non li vediamo più da anni ma, ahimè, avendo amicizie comuni pur non volendolo tornano fuori... Sempre coi loro demoni, coi loro piccoli e grandi problemi di allora... i problemi di sempre. Da una parte vorrei sorridere di gusto, ma sono abbastanza grande per non poterlo fare... Sono semplicemente rammaricato, ma penso che forse è stata una fortuna aver preso strade diverse. Il tempo può fermarsi apparentemente quando sei a casa con gli amici, cazzeggi, ti fai una partita ad un gdr o fai un pranzo assieme... ma fuori, quando vivi con gli altri, forse dovresti renderti conto che comportarsi da adulti non è nè un fallimento (alcuni non accettano l'età che hanno, come fosse un qualcosa di negativo) nè un privilegio... è solamente la vita. Non crescere quando si sta con persone comunque "adulte" fa perdere dei momenti importanti. Ogni età è bella per qualcosa: i vent'anni per la spensieratezze e la voglia di realizzare quelli che erano i sogni dell'adolescenza, i trent'anni per realizzarti nella vita (magari sul lavoro o sposando la persona che ami ed avendo dei figli), i quaranta come un primo traguardo... per dire che ora sei come allora erano i tuoi genitori. Eppure qualcuno si è fermato alle Fiere di Roma, ai tempi del cosplay quando ci faceva comodo pensare di essere spensierati, che quella giovinezza sarebbe durata per sempre. Mi fa tristezza pensare che nonostante i capelli bianchi e gli anni palesemente passati si sia ancora lì, dove ora sono i nostri figli e nipoti. Non sto parlando della Fiera di per sè ovviamente, ma la testa che si è fossilizzata ad allora, a quel modo di parlare, a quel modo di comportarsi troppe volte in modo infantile, altre fuggendo dalla relatà (piacevole se sai accettarla più che ripudiarla) di essere invece adulto. Se proprio quanto ascolto dagli amici di oggi deve farmi sorridere posso anche farlo, ma con molta amarezza davvero...
|
