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| Passato a miglior vita quello che veniva considerato una delle voci rock più influenti dagli anni '90 in poi. Chris Cornell aveva 52 anni. Si sa anche la causa, suicidio per impiccagione. Non è nient'altro che il terzo cantante della scena grunge di Seattle, dopo Kurt Cobain dei Nirvana (1994, anche lui suicida), Layne Staley degli Alice In Chains (2002, decesso per droga) e Scott Weiland degli Stone Temple Pilots (2015, unica band grunge non di Seattle a trovare il successo, decesso per droga). Mi chiedo se anche a Eddy Vedder dei Pearl Jam stiano prudendo le mani... Negli anni '90 ho sempre avversato il messaggio fortemente negativo di nichilismo filo-suicida e filo-tossico della scena grunge... comunque almeno i Soundgarden non mi dispiacevano, ed anche gli altri due progetti portati avanti da Cornell (Temple Of The Dog, Audioslave) non li trovavo malvagi. I cosiddetti metallari, ovviamente, adolescenti frustrati e complessati durante gli anni '90 perché "il grunge gli toglieva spazio", si sono scatenati in questi giorni coi commenti negativi, dimostrando di non aver digerito ancora oggi il fantasma del passato, rimanendo frustrati come allora oltre che a dei poveri derelitti. Poco male. Tanto con certa gentaglia non ci ho a che fare da una vita. E mai più ci avrò a che fare.
AGGIORNAMENTO: dopo l'autopsia si sa che aveva preso degli psicofarmaci. Questi vengono prescritti per combattere le crisi di astinenza. Ma in misura esagerata procurano paranoie e manie suicide. Probabilmente Cornell ha preso una dose di troppo, e non era più in sé. Appena 12 ore prima parlava con la moglie e con gli amici, pensando al concerto successivo... una brutta bestia lo psicofarmaco, a volte il rimedio peggiore del male.
Edited by RedPuma - 8/6/2017, 21:41
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