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| L'invidia è radicata nelle persone che vivono per quello (non sto puntando il dito contro la categoria, sempre si possa definire come tale): finchè gli dai ciò che vogliono ti frequentano, ma al primo sentore che qualcosa non va cominciano le discussioni; poi ecco il pretesto per chiudere l'amicizia per una sciocchezza. Se tenti un avvicinamento ti dicono che in realtà non erano motivati, giocavano per dovere, che sono cresciuti. Ti fanno sentire uno schifo con sciocche frecciatine, ma in realtà non fanno altro che provare invidia, denigrando loro stessi, il passato, chi erano davvero. Non credo ci sia molto altro da dire: se fosse vero che giocavano "costretti" allora erano dei gran falsi a fingersi felici, oppure masochisti in quanto volevano giocare tutti i giorni ma non gli piaceva, se non ipocriti in quanto scrivevano decine di messaggi su quanto si erano divertiti in quella o l'altra partita. Sinceramente credo che se fossero stati davvero persone così, crescendo nella finzione autolesionandosi a voler giocare per forza, oggi vivrebbero con cento o mille complessi. Secondo me sapendo quanto si teneva al gioco (un'hobby come molti altri) si sono attaccati a quello pur di fare del male, tutto qui. Quanta cattiveria può nascere da una manciata di punti esperienza in meno o da una spada magica non data a chi si sentiva speciale o migliore degli altri. Fortuna che persone così non ne frequento da una vita, ma visto che si parla di questo sono voluto tornare in topic.
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